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Alena e Tommaso: una Famiglia Ospitante multiculturale

Di Felicia il Nov 25, 2020Tempo di lettura: 5 min.
Una Famiglia Ospitante multiculturale e le loro 11 Au Pair
Oggi conosciamo Alyona e Tommaso, una Famiglia Ospitante multiculturale di Napoli, che ha scelto il programma Au Pair per la figlia di 5 anni. Abbiamo fatto loro alcune domande sulle loro molteplici esperienze come Famiglia Ospitante (hanno avuto 11 Au Pair!). Continua a leggere se vuoi saperne di più su come ospitare un Au Pair dall'estero!
 
Cominciamo con qualche domanda sulla vostra Famiglia. Perché avete scelto di ospitare un Au Pair? Perché non avete scelto altre opzioni di assistenza all'infanzia (Babysitter)?
Per aiutare nell’educazione cattolica, sviluppare inglese come madrelingua, aiutare in casa con le faccende domestiche.

Il fattore di genere è stato importante nella vostra ricerca? Preferivate un determinato sesso o avreste ospitato sia un Au Pair maschio che una femmina?
Si. Cercavamo solo ragazze.
 
E il fattore lingua?
Si, Solo inglese, madrelingua e SENZA accento.

Avevate già ospitato un Au Pair in precedenza?
Si. Altre 11 Au Pair.
 
Avevate qualche paura prima di iniziare l'esperienza?
Nessuna. Una volta arrivata, in un mese si capisce se vogliamo che continui o meno.
 
Come vi siete preparati per il soggiorno?
Una camera, un bagno separati.
 
Passiamo a parlare della ricerca di un'Au Pair. Quali erano i vostri requisiti come Famiglia Ospitante?
Fede Cattolica, intelligenza, disponibilità e responsabilità.
 
Quanto tempo avete cercato un candidato prima di trovare quello perfetto?
Un mese.
 
Quando è iniziato il soggiorno? Se è iniziato negli ultimi mesi, in che modo la situazione del Coronavirus ha influito sulla vita familiare?
Il 29 Febbraio. Non ha cambiato le abitudini se non per l’assenza della scuola. Ma nostra figlia parla e studia tre lingue per cui la Au Pair ha fatto esattamente le stesse cose che facevano le altre Au Pair prima di lei.
 
Qual è la nazionalità Au Pair? Da dove viene?
Australiana ma residente in Sud Africa.
 
Ha avuto bisogno di un visto per raggiungere il paese? È stato facile ottenerne uno?
Un visto lavoro/vacanza. È stato difficile perché al consolato Italiano a Cape Town (Sud Africa) erano incompetenti in materia di visti.
 
Come è stato il suo rapporto con i bambini? Hanno accettato subito la presenza dell’Au Pair?
Ottimo. Mia figlia adora la nostra Au Pair e l’ha accettata da subito.
 
Come è stato il vostro rapporto con l'Au Pair?
Ottimo, come con tutte le altre 6 che abbiamo confermato dopo il primo mese. Se non siamo convinti, dopo un mese terminiamo il rapporto.
 
Com'è una giornata tipica della vita dell'Au Pair? Quali sono i suoi compiti?
Tutti i pomeriggi dalle 15:00 alle 19:30.
Tutte le mattine libere.
Una giornata alla settimana libera ma non di domenica (tutta la famiglia va a Messa ed è considerato lavoro).
Dalle 15:00 inizia col gioco e con le attività di stimolo per lo sviluppo (da noi programmate all’arrivo della Au Pair). Ad intervalli più o meno regolari interrompe le attività per insegna inglese, matematica ed un po’ di altre materie compatibili con l’età.
Insegna catechismo cattolico, ogni tanto (principalmente insegnato dal Papà).
Aiuta a cucinare e, durante il lock down, anche a pulire la casa.
 
Il programma Au Pair porta culture diverse sotto lo stesso tetto. Che cosa ci potete dire sulla lingua straniera? Com'è stata la comunicazione con l'Au Pair all'inizio?
Siamo tutti madrelingua inglese. Il Papà anche madrelingua Italiana e Francese, la Mamma anche madrelingua Russa.
Con la Au Pair e la figlia il Papà parla in inglese, la Mamma parla Russo con la figlia e inglese con la Au Pair.

L'Au Pair ha mai avuto nostalgia di casa o si è mai sentita sola durante il soggiorno alla pari? Se sì, cosa avete fatto per aiutarla?
Si. All’inizio. È introversa e non ha voluto renderci molto partecipi per cui abbiamo rispettato il suo spazio. 

Shock culturale: parlando di abitudini e tradizioni, c'è stato qualcosa di difficile o strano da affrontare con il nuovo membro della famiglia?
No. Abbiamo già avuto una dozzina di Au Pair.

C'è stato qualcosa che non vi è piaciuto dell'esperienza?
No. Questa Au Pair, con altre 6 che sono rimaste, è una ragazza di prim’ordine e la relazione è stata eccellente

Dopo tutte queste esperienze avete sicuramente acquisito familiarità con il processo. Come descrivereste il processo di assunzione?
Lungo e fastidioso.
 
Quali consigli vorreste dare alle future Famiglie Ospitanti?
Porre molta cura e investire molto tempo nella selezione.
Fondamentale essere onesti per evitare di non far combaciare le attese reciproche.
Se le attese combaciano la relazione è eccellente.
Se alcune aree non sono state discusse, il problema, inevitabilmente, sorgerà durante il soggiorno.
Meglio essere chiarissimi durante l’intervista: idee religiose, politiche, abitudini, vizi, etc.

Cosa vorreste vi avessero detto prima del soggiorno alla pari?
Nulla. Siamo, ormai, esperti.

Qual è il momento più memorabile che avte vissuto come Famiglia Ospitante?
Le lacrime alla partenza ed il continuo e ripetuto ritorno da noi delle Au Pair per vacanza o semplicemente perché le Au Pair sentivano la mancanza nostra e di nostra figlia.
Memorabili i momenti in cui, dopo essere tornate a casa, ci hanno cercato per chiedere consigli su problemi molto, molto personali, per chiedere aiuto (anche economico), per aiutare nella scelta degli studi.
Memorabili 5 delle & Au Pair che hanno deciso di cambiare i programmi di vita e studio dopo l’esperienza.
Memorabile il complimento più bello mai ricevuto: “vorrei trovare un marito come te, voglio diventare una Moglie ed una Mamma come Alyona e voglio una famiglia come la vostra” scritto sulla lettera di arrivederci, tutta inzuppata di lacrime.

Lo fareste di nuovo?
Si. Continuiamo a farlo da 5 anni e continueremo finché potremo.
 
Un ringraziamento speciale ad Alena, Tommaso e alla loro bambina! Hai qualche domanda per loro? Non esitare a lasciarci un commento qui sotto! 
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