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Antonia: un’Au Pair in Turchia

Di Sabrina il Feb 26, 2024
Antonia: un’Au Pair in Turchia
Ogni esperienza Au Pair è unica e differente. Ecco perché siamo felici di condividere con voi alcune testimonianze autentiche dei nostri Au Pairs. Questa volta è Antonia a raccontarvi la sua storia.
Antonia è una giovane ragazza tedesca che ha deciso di trascorrere tre mesi come Au Pair in Turchia. Con questa testimonianza, Antonia ha voluto raccontare i suoi aspetti preferiti e quelli meno preferiti dell’essere Au Pair, si è aperta sugli alti e bassi del suo viaggio e ha voluto fornire un’interessante prospettiva sulla partecipazione al programma Au Pair per un breve periodo

L’esperienza di Antonia

Cresciamo attraverso ciò che viviamo” è una frase che mi ricorda che le sfide e le nuove situazioni da affrontare altro non sono che lezioni che mi aiuteranno a crescere.
Ovviamente, se decidi di andare in un Paese dove non sei mai stato prima e vivere con una famiglia che conosci a malapena, tutto ciò può fare un po’ di paura. 
 
Ma parliamo della mia esperienza in Turchia più concretamente.
Ho vissuto con la mia Famiglia Ospitante per tre mesi, ho avuto il mio appartamento privato e mi hanno trattato come se fossi parte della famiglia. Sono molto felice ed estremamente grata del tempo che ho potuto trascorrere con loro. Abbiamo mangiato insieme, mi hanno portato a fare delle gite e mi hanno mostrato la città e molti posti meravigliosi nei dintorni. Avevo un giorno libero a settimana che usavo per andare in spiaggia, a prendere un caffè o per visitare la zona. Ho adorato stare con i bambini e con la famiglia intera.

Difficoltà e riflessioni di un’Au Pair

A un certo punto ho iniziato a interrogarmi sulla responsabilità che comporta essere una ragazza alla pari, perché mi sono resa conto che i bambini vogliono crescere con le loro famiglie e non essere circondati 10-14 ore al giorno da una persona che dovranno lasciare dopo qualche tempo. Comunque il bambino e soprattutto la bambina sono diventati come un fratellino e una sorellina per me.
 
Per me non era un lavoro, era una passione. Nel corso della mia vita ho fatto molta esperienza con i bambini, ma a volte mi sembrava che le aspettative fossero irraggiungibili.
Come diciannovenne senza figli propri, non sai tutto sull'educazione, e anche come genitore è necessario imparare a svolgere questi compiti.
Trascorrendo l'intera giornata con il bambino, si avrà un ruolo importante nel formarlo, insegnargli e crescerlo. Quindi, per tutti dovrebbe essere chiaro che l'Au Pair avrà un modo diverso di gestire i bambini rispetto ai genitori.
 
Alcuni giorni non sono stati facili con un bambino di sei e uno di quasi due anni, ma riuscivo a dimenticare tutti quei momenti difficili quando li vedevo sorridere. Mentre la bambina imparava a nuotare, ero orgogliosa di lei come una madre. Quando li vedevo felici ero felice. Ho imparato a conoscere le difficoltà dell'essere genitore, ma ho anche imparato quanta felicità i bambini possono portare nella tua vita.
 
Di conseguenza, posso dire che è stato un piacere per me conoscere la vita della famiglia e farne parte. È stato un grande capitolo della mia vita e sono molto grata per questa opportunità.

Essere un'Au Pair per un breve periodo

Ma ho anche deciso che 3 mesi sono un periodo troppo breve. Certo, ogni bambino è diverso e la mia bambina si è fidata di me abbastanza velocemente e intensamente, ma credo che tutti possano capire come ci si sente quando ci si fida profondamente di qualcuno e lo si perde. Se questo accade molte volte in un breve periodo, ad esempio 4 volte all'anno se c'è sempre un Au Pair per 3 mesi, a un certo punto il bambino non sarà più in grado di fidarsi di nessuno.
 
Come Au Pair, sai che tutto questo avrà una fine, ma sarà comunque difficile. Almeno per me lo è stato, perché per quanto fossi felice di tornare a trovare la mia famiglia, quella in Turchia aveva un posto speciale nel mio cuore.
 

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