La storia di Kira
Parlare francese è sempre stato il mio sogno, quindi trascorrere un soggiorno alla pari in Francia dopo la fine della scuola era quasi scontato. Ho scritto a diverse potenziali Famiglie Ospitanti sul sito “aupair.com” e alla fine ho organizzato un colloquio con una di queste. Le chiamate tramite Skype o Facetime sono importantissime secondo me, perché contribuiscono a darti una prima impressione “personale” sulla famiglia. Con loro mi sono trovata bene e abbiamo deciso di provare questo scambio culturale. Il contratto mi è stato mandato prima del mio arrivo.
La mia Famiglia Ospitante ha due bambine, una di sette e l’altra di 4 anni, con cui parlo solo in francese. All’inizio è stata dura ma sono migliorata molto nella lingua. La seconda settimana è cominciata la mia vita da Au Pair, che consiste in svegliare le bimbe la mattina alle 7, fare colazione con loro, prepararle per la scuola e accompagnarcele. Dopodiché ho il tempo di andare al corso di lingua o di fare sport. Alle 4 del pomeriggio le vado a prendere e poi le tengo occupate giocando in giardino fino alle 7. Il mercoledì tengo le bambine tutto il giorno perché in Francia le scuole sono chiuse. Tutte le Au Pair che conosco sono impegnate con i bambini il mercoledì e spesso ci incontriamo per fare diverse attività tutti insieme. Ho il finesettimana libero e di solito sfrutto questi due giorni per andare sulle Alpi francesi o al lago con i miei amici Au Pair, molti dei quali sono in Francia.
Tra due mesi i miei dieci mesi da Au Pair finiranno ma posso già dire che è stato un perido bellissimo che mi ha aiutato molto a migliorare le mie competenze linguistiche e la mia personalità. Ho conosciuto tantissime persone nuove e la Famiglia Ospitante è diventata una vera e propria seconda famiglia per me. Abbiamo legato molto, soprattutto durante la crisi del Coronavirus.
Le nostre domande a Kira
Quanti anni hai e da dove vieni?
Ho 21 anni e vengo dal Sud della Germania.
Come mai hai deciso di diventare Au Pair?
Ho deciso di diventare Au Pair perché volevo davvero imparare il francese, prendenomi una pausa dopo il diploma. Sapevo già di voler insegnare in futuro perciò ho voluto anche fare un po’ di esperienza con i bambini.
Com’è stato il tuo rapporto con i bambini? Ti hanno accettato fin da subito?
Ero la loro prima Au Pair e per questo ero un po’ in ansia riguardo a come mi avrebbero accolto ma i genitori li hanno preparati bene e hanno chiarito fin dal principio che sarei stata un membro della famiglia. Siamo partiti da una buona base e abbiamo potuto costruire un bel rapporto anche perché i genitori mi hanno sempre supportato, chiarendo ai bambini che mi avrebbero dovuto trattare bene.
E per quanto riguarda la lingua straniera? È stato difficile all’inizio comunicare con la famiglia e con le persone del nuovo paese? Hai frequentato un corso di lingua?
Ho frequentato il corso di lingua due volte a settimana peché all’inizio sapevo solo le basi del francese. A volte è stato difficile perché può non esserci empatia se non capisci i bambini. È studiando molto che sono riuscita a imparare la lingua e ad evitare i problemi. Comunque consiglierei di frequentare un corso di lingua prima.
È stato difficile fare amicizia all’estero?
Anche se ero in una piccola città, fare amicizia non è stato affatto difficile. C’è un gruppo Au Pair in ogni città o regione su Facebook e Whatsapp. Poi si possono incontrare persone anche al corso di lingua.
Lo rifaresti?
Assolutamente! Ho potuto migliorare le mie competenze linguistiche, ho trovato una seconda famiglia e ora so di voler davvero diventare una maestra.
Che consiglio daresi alle future Au Pair?
Scrivere a diverse famiglie e fare facetime, senza lasciarsi coinvolgere troppo dalla prima famiglia. All’inizio anche non impaurirsi se sembra difficile avere a che fare con i bimbi, cresci con loro e impara a conoscerli meglio.
Cosa vorresti che qualcuno ti avesse detto prima di partire per fare l’Au Pair?
Che devi saperti adattare, dato che ti devi conformare alla famiglia, alle loro abitudini alimentari e ai giorni liberi, per esempio. È importante discutere di questi punti prima di partire.