Non ho lavorato come tata professionista, la mia esperienza di assistenza è iniziata in tenera età, quando è nato il mio fratellino. Essendo la figlia maggiore di genitori divorziati, ho assunto spontaneamente il ruolo di "piccola mamma". Da allora, prendermi cura dei bambini non è mai stata solo una responsabilità per me, ho sempre sentito un profondo legame con loro.
All'università, ho partecipato attivamente a diversi progetti di volontariato per bambini. Attraverso il club di volontariato della mia università, ho preso parte a molti progetti significativi. Ho raccolto giocattoli e materiale di cancelleria per le scuole di villaggio in aree svantaggiate, ho lavorato come assistente sociale e ho contribuito a migliorare le condizioni fisiche di queste scuole.
Uno dei progetti che mi ha colpito di più è stato quello in cui ho fatto da mentore ai bambini di un asilo nido. Dopo questa esperienza, sono stata nominata responsabile del progetto, dove ho organizzato diverse attività per contribuire allo sviluppo artistico, educativo e fisico dei bambini, oltre a fornire un supporto sostenibile ai progetti collaborando con sponsor in grado di soddisfare le loro esigenze.
Voglio fare la tata all'estero perché credo che essere un'assistente sia uno dei modi più profondi per entrare in contatto con una nuova cultura. Incontrare culture diverse, vivere con una famiglia locale e creare legami autentici con i bambini è un'esperienza davvero unica. Credo che essere parte integrante della vita di un bambino in un paese straniero non sia solo uno scambio culturale meraviglioso, ma anche un modo per lasciare un segno positivo e duraturo nei loro cuori - ed è esattamente ciò che voglio fare.