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Il mio viaggio per diventare Au Pair negli USA

Di MaryannTempo di lettura: 5 min.
Il mio viaggio per diventare Au Pair negli USA
Tutti noi abbiamo sogni che ci cambierebbero la vita. Qualche mese fa ho dato ascolto a uno di questi e ho preso una decisione importante: diventerò Au Pair negli Stati Uniti. Ho già trovato la mia Famiglia Ospitante e le cose stanno diventando sempre più ufficiali. Il percorso è comunque lungo e pieno di dubbi. In questo post vi spiegherò il perché della mia decisione, il procedimento che ho seguito e come mi sto preparando a lasciare l’Europa alla volta degli Stati Uniti.

Perché ho deciso di diventare Au Pair negli USA?

Gli Stati Uniti sono un paese che in molti sognano. La cultura americana ci influenza in maniera importante e molti di noi sono cresciuti con serie Tv e film di Hollywood, con la musica americana e hanno sognato di ammirare i grattacieli della grande mela. Ho spesso sentito dire che gli americani sono molto amichevoli e positivi e volevo scoprirlo da me. Inoltre amo le lingue straniere: c’è un modo migliore di praticare l’inglese che vivere un paese anglofono per un certo periodo di tempo?
 
Diventare una Au Pair negli Stati Uniti è uno dei progetti che ho in mente fin dalle superiori. Quando ho preso il diploma non sapevo ancora cosa avrei voluto studiare e, per la prima volta, ho pensato di lavorare come Au Pair negli USA. Alla fine ho accantonato il progetto perché non mi sentivo pronta ad attraversare un oceano da sola a soli 18 anni. Adesso che sto per prendere la laurea triennale, però, mi sono detta che se non lo faccio ora, non lo faccio più!

Raccolta di informazioni e inizio del processo

Una volta presa la decisione, il primo step è quello di scegliere un’agenzia. Il programma Au Pair negli Stati Uniti ha delle regole precise, per questo è obbligatorio rivolgersi a un’agenzia approvata dal governo. Tale agenzia fa da sponsor per l’ottenimento del visto J-1. Scegliere un’agenzia che ti permetta di andare negli USA e che ti supporti per tutto l’anno non è la parte più semplice. Ci sono un sacco di agenzie là fuori! Qualche anno fa avevo contattato diverse agenzie e alla fine sono rimasta in contatto con due diversi counsellor. Quindi, al momento della scelta, avevo già le idee chiare.
 
C’è una grande community di Au Pair francofone che vivono negli USA. Abbiamo un gruppo facebook e account Instagram dove le Au Pair passate, presenti e future condividono le loro esperienze, danno consigli e fanno domande. È stato facile raccogliere testimonianze ed informazioni su come diventare Au Pair negli USA. Sono certa che esistono gruppi analoghi per gli altri paesi!
 
Ho ufficialmente iniziato il processo a dicembre. L’agenzia mi ha chiamato e mi ha fatto domande relative ai requisiti necessari. Poi ho avuto accesso al mio account sulla piattaforma dell’agenzia e ho potuto finalmente cominciare a compilare la domanda. Mi ci è voluto un mese per completare il tutto perché ho dovuto caricare molti documenti, anche sanitari, scegliere foto e rispondere a diverse domande. Puoi anche realizzare un breve video per presentarti alle famiglie. Io l’ho fatto perché penso che sia un buon modo per far sì che le famiglie ti conoscano. Una volta completata la domanda, il mio counsellor ha controllato tutto e mi ha dato qualche consiglio su come migliorare il mio profilo. Questo poi viene mandato all’ufficio dell’agenzia negli USA per essere approvato.

Come ho scelto la famiglia?

Una volta che il mio profilo era stato caricato online sulla piattaforma, le famiglie hanno cominciato a contattarmi. Solo due famiglie alla volta possono selezionare il tuo profilo, per 72 ore. Bisogna attendere a lungo prima che una famiglia ti contatti, soprattutto perché spesso non vediamo l’ora di conoscerli, di vedere dove vivono, di scoprire quanti figli hanno e che attività fanno insieme.
 
La prima famiglia con cui ho parlato era quella giusta. La nostra conversazione è durata più di un’ora e abbiamo menzionato tutti i dettagli del programma. Non è stato solo un colloquio di lavoro, dato che abbiamo avuto occasione di ridere e di parlare d’altro. Hanno chiesto di me, cosa faccio e sembravano molto interessati a conoscermi.
 
Qualche giorno dopo mi hanno mandato una mail per comunicarmi che mi avevano selezionato perché ritenevano che fossi l’Au Pair che stavano cercando. Anche se sentivo già che erano la famiglia perfetta per me, ho preferito chieder loro di organizzare un’altra videochiamata per vedere i bambini e per fare altre domande. Siccome non avevo particolare fretta, ci siamo presi il nostro tempo e volevo assicurarmi di non prendere una decisione affrettata per via del mio entusiasmo. Una volta che sei stato selezionato e hai accettato non puoi cambiare idea, pena il pagamento di una tassa.
È molto importante prendersi del tempo e riflettere. Passerai un intero anno con la famiglia e si tratta di una scelta importante.
 
Alla fine abbiamo organizzato la seconda videochiamata. Ho fatto loro diverse domande, mi hanno mostrato la casa e, ultimo ma non meno importante: ho parlato con i bambini! All’inizio erano un po’ timidi ma sono stati contenti di conoscermi e di raccontarmi qualcosa di loro.
 
Infine, ho deciso di accettare il match con la famiglia. Mi sono resa conto che non cercavano solo qualcuno che si prendesse cura dei loro figli ma anche un nuovo membro della famiglia. Erano contenti di potermi mostrare gli USA. Una delle loro prime domande è stata: “Sei mai stata negli Stati Uniti?” e quando ho risposto di no, la loro reazione è stata: “Oddio ma è bellissimo, ti faremo scoprire l’America!!”. Questo mi ha rassicurato molto perché mostrava che avevano capito uno degli scopi principali dello scambio culturale.
 
Sono sicura che adesso vi starete chiedendo dove vivrò per l’esattezza. Ebbene: a breve andrò nel Maryland, proprio vicino a Washington D.C.!!

Gli step prima di partire

Una volta accettata la proposta, l’agenzia mi ha inviato tutti i documenti necessari per fare domanda per il visto. Ho dovuto riempire tutti i documenti online e prendere un appuntamento all’ambasciata americana di Parigi. L’agenzia fornisce un documento che chiarisce tutti gli step da seguire ed è molto semplice da capire. Mentre aspetto il visto, devo frequentare dei corsi online per prepararmi alla cultura e alla vita americana, per imparare a conoscere l’assicurazione, la sicurezza ecc. Devo anche realizzare una sorta di diario che presenti la mia Famiglia Ospitante, il posto dove vivrò, le attività da fare coi bambini ecc.
 
Prima di partire credo che sia molto importante rimanere in contatto con la Famiglia Ospitante. Se vi conoscete prima del vostro arrivo, i primi giorni saranno più facili e non ti sembrerà di vivere con degli sconosciuti. Dato che adesso è ufficiale, io e la Famiglia siamo sempre in contatto per email per aggiornarci sulle varie novità. Spesso mi mandano qualche video delle loro attività quotidiane coi bambini, così da mostrarmi ciò che mi aspetta.
 
Spero che questo articolo vi possa essere utile. Diventare Au Pair negli Stati Uniti e vivere lontano dalla tua famiglia e dai tuoi punti riferimento per un anno non è una decisione facile da prendere. Non vedo l’ora che arrivi l’estate per scoprire gli Stati Uniti, anche se continuo ad avere molti dubbi… è assolutamente normale!
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